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  • AutorenbildCarmelo Leotta

Rinascita della Disco

Aktualisiert: 22. Feb. 2021

Quando la musica disco e la cultura della discoteca si era estesa, alla fine degli anni '70, a livello di massa, il moralismo liberal americano reagiva sostenendo i rockers in un conflitto popolare che apriva una conflittualità filosofica tra due anime della società occidentale, una libertaria, multirazziale, comprensiva, basata su un presente di amore e fratellanza, e una liberale, monorazziale bianca, individualista, letterarizzata e acculturata. Il successo mediatico della “Disco demolition night”, del luglio del '79, è un segnale chiaro di quanto l'establishment abbia supportato l'ostilità verso la disco, inducendone durante quella stessa estate il declino verticale. Ma si è trattato solo un sintomo, perchè la vera demolizione della disco avviene sul piano della diffusione mediatica. Il successo subitaneo di MTV, e la portata alla ribalta di una musica bianca che esprimesse un tipo di intelligenza più verbale, ironica narrativa e borghese, è stato un atto fondamentale della sostituzione di un immagine individuale e sociale basata su valori libertari, con una basata su valori liberali. Ciò avveniva in prospettiva di una divisione della società, funzionale alla giustificazione di una demoralizzazione crescente della politica militare, economica ed ambientale statunitense, e al raggiungimento di un ulteriore livello di aggressività bellica e di autoritarismo. Tale divisione sociale è funzionale al'esercizio del potere e si può ricondurre a quella dell'antica società ateniese tra schiavi e cittadini, cioè tra individui relegati all'ambito della necessità (di difesa, di sfruttamento delle risorse) e individui con potere decisionale. L'evoluzione sostanziale rispetto al modello greco è che la parte decisionale della società non decide affatto, semmai si illude di essere favorita dal potere. Laddove dunque la cultura della disco e del funk univa (“One nation under a groove...”) che si ripropone dai tempi della società greca in avanti, e cioè tra schiavi e cittadini Due erano i modelli estetici che potevano garantire allora una continuità di consenso di massa ad una politica imperialista dagli aspetti scopertamente irrazionali erano quelli che assumevano la conquista e il consumo illimitato del territorio come inevitabili, inquanto necessari. Uno era quello dell' Urban Cowboy, che riabilitava la necessità di invasione a partire dall'antico mito della conquista dell'ovest, e l'altro corrispondeva al suo opposto, cioè all'uomo tecnodipendente, incapace di rapportarsi direttamente con la natura e con le sue risorse, rassegnato al grigiore della vita moderna e alla sua irreversibile condizione di necessità e di scarsità, quindi in tutto dipendente dalla società, e in ultima analisi dal potere. Per realizzare tale modello la politica americana e quella inglese si sono strettamente coalizzate. Caratteristica comune dei due modelli era quella di escludere la possibilità di una società della relazione, relegando l'individuo alla sua solitudine, in un caso di fronte alla natura e alla concorrenza degli altri, nell'altro di fronte alla propria debolezza e necessità. Si noti che la concorrenza costituisce una relazione solo quantitativa, cioè non tra individui bensì tra quantità (di forza, di beni posseduti, di potere ecc.). E' grazie all'esclusione della vita di relazione che il potere si sostituisce ai rapporti qualitativi e immediati, interponendo tra persona e persona una superficie riflettente, per far far specchiare ognuno se stesso, in qualunque direzione si guardi. In tal modo è stata isolata una parte determinata della società, la cosiddetta middle class Il cowboy era il prototipo della libertà individuale antisociale e assolutamente autonoma, esprimentesi nella sua contrapposizione con un mondo ostile, avaro. L'esatto opposto dell'immagine del mondo restituita da “Soul train”, il treno dell'anima, immagine contenente un'idea di umanità unificata sulla base della condivisione di un'etica, in un mondo generoso di piaceri e di risorse, nonostante il Philadelphia sound fosse nato in un contesto urbano non agiato. Al declino della cultura disco sono state attribuite varie cause, tra cui il presunto processo di “burnout”, cioè di esaustione dovuta all'uso di droghe e alla continuità delle relazioni interpersonali. In realtà i punk non erano meno drogati e non proponevano pacificazioni con l'establishment, erano anzi politicamente molto più polemici ed incisivi, i testi intellettualmente più evoluti, anche se musicalmente la complessità espressa era inferiore. Alla poliritmia della musica black era sostituita la monoritmia assoluta dei Devo, i quali però introducevano un'ironia sconosciuta a Barry White, nella produzione musicale, s'intende. La maggiore funzionalità al potere, e dunque la imposizioone sul mercato del rock, risiede a mio avviso nel fatto che essa rappresenta un tipo di individuo tecnologicamente dipendente, appagato dalla propria intellettualità, escluso dall'organicità con la natura, incapace di una schietta socialità. Rappresentazione includente anche la critica di sé stesso, attraverso un'ironia spesso incontestabilmente esilarante, e quindi E' evidente come al potere sia risultato meno pericoloso l'argomentare acuto e storicamente fondato di Jello Biafra, che pure si è dovuto difendere in tribunale per ciò che diceva, degli orgasmi simulati di Donna Summer. La disco era una via sensuale, il punk e il rock una via intellettuale di esprimere aspetti della natura umana, e alcuni, come David Bowie o Rod Stewart, le hanno utilizzate entrambe. La divisione tra le due attitudini è stata solo funzionale al potere, per trovare nel rock e nella new wave una manifestazione moralizzante e bianca e più funzionale all'establishment, e nella disco una manifestazione dell'immorale edonismo afroamericano. Analogamente si è potuto riscontrare come, tra le due tendenze sviluppate dal cristianesimo, cioè quella della lode del creato e del rispetto per i bisogni della carne, contrapposta a quella del sacrificio della vita terrena in virtù di una vita futura, quest'ultima sia stata supportata e inclusa nel sistema di potere. L'accogliere positivamente i bisogni concreti e i piaceri possibili, rende l'individuo e la società più razionale, e dunque potenzialmente avversa ad un regime che agisce su basi irrazionali. Tale regime avrà interesse a promuovere la convinzione dell'illimitatezza dei propri bisogni e a procrastinare il godimento infinitamente, così da rendere il piacere impossibile.


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